Raimondo Cataldo: Intervista alla "black voice" italiana


"Non essere autocritici fino a non uscire più dal tunnel, ma nemmeno essere troppo convinti di essere sempre il meglio."

Intervista a Raimondo Cataldo, conosciuto da tutti come la "Black Voice" di "The Voice of Italy", semifinalista, autore, cantante, interprete e... il resto ve lo lasciamo scoprire leggendo!

Ciao Raimondo, rompiamo un po’ il ghiaccio, dicci qualcosa su di te… Di dove sei originario? Questo ha in qualche modo influenzato il tuo rapporto con la musica o le possibilità che ti si sono palesate?
Ciao, sono nato a Mantova da genitori napoletani, ho una di quelle classiche famiglie numerose che si riunisce la Domenica a pranzo. La mia città natale non è certo adattissima per fare carriera, non offre troppe possibilità a chi vuole fare l'artista come me, però tutto è partito da qui, quindi mi sento molto legato a lei. Non nego che vorrei a breve spostarmi a Milano per esigenza, ma Mantova rimarrà sempre la città in cui tornerò per staccare la spina.

La musica è sempre stata la tua passione?! Cosa o chi ti ha avvicinato a questo mondo?
La musica è la mia passione più grande, ma è sempre stata anche la mia vita, da che io ne abbia ricordo, non c'è stato un momento in cui non ci sia stata. Sapevo già alle scuole elementari che avrei fatto questo lavoro ed è cresciuta insieme a me l'idea che si è concretizzata dopo il diploma. Mi piace sentirmi apprezzato nel mio lavoro, quindi questa sensazione ha fatto si che io cercassi fin dalle prime esperienze di arrivare sempre più su, la salita è appena iniziata , ma io sono agguerritissimo.

Nel 2017 sei stato tra i finalisti di un evento canoro molto importante nel nostro panorama: il Festival di Castrocaro. Com'è stata questa esperienza?

E' stata una bellissima esperienza, anche quella sudata, perchè, nel 2016 mi eliminarono in semifinale. L'anno successivo mi ero presentato volendo la finale. Così arrivò.


 Ma parliamo del tuo primo vero e proprio successo televisivo: The Voice of Italy. Cosa o chi ti ha spinto a partecipare a questo famoso programma? E com’è stata la tua esperienza? Luci ed ombre. Cosa c’è dietro il palco? Dietro quei tre intensi minuti di performance?

Anche The Voice, devo dire di essermelo proprio guadagnato. Partecipai alla Blind audition nella prima edizione del 2013 senza successo. Dopo 5 anni, finalmente, ce l'ho fatta. Posso dire solo cose positive di quel programma, un programma trasparente a tutti gli effetti al contrario di quello che si può pensare. Il rapporto con gli autori del programma è stato meraviglioso, per non parlare di quello instaurato con il mio coach Al Bano, una persona meravigliosa. Dietro le nostre esibizioni ci sono giornate di lavoro, di prove, di studio, di sconforto e di confronto con gli altri concorrenti, che per quanto riguarda il mio Team , è stato bellissimo, e continua anche finito il programma.



Durante le Blind Auditions ti sei presentato con un famoso brano cantato originariamente dalla splendida voce di Ann Peebles, per poi essere ripresa tante volte da un numero vasto di artisti tra cui la grandissima Tina Turner. Perché la scelta è ricaduta su questo celeberrimo brano?

"I can't stand the rain" è un brano con il quale mi sono sempre confrontato, difficilissimo, per questo, l'ho sempre temuto e mai presentato a nessun casting. Questa volta dovevo entrare, e mentre pensavo con che canzone presentarmi, mi era venuta in mente, quindi iniziai a studiarla seriamente e anche gli autori mi confermarono che forse avevo pensato bene, anche perchè, era stata la prima canzone che cantai ad uno dei primissimi casting del programma.


Sempre rimanendo sulle Blind, nell'arco di pochissimi secondi dall'inizio dell'esecuzione con la tua caldissima "black voice", si è girato per te la voce maschile più grande del nostro panorama musicale: Al Bano. Quasi contemporaneamente anche il più grande esponente del mondo rap, proprio J-Ax. Secondo il nostro modesto parere, senza togliere nulla agli altri due coach, per te si sono girati questi due principali artisti di due generi opposti. Cosa ti ha permesso di capire che nel team di Al Bano saresti maturato di più rispetto a quello di Ax? Eri già partito con l'idea di scegliere lui, qualora si fosse girato?

Non avevo capito che con Al Bano sarei maturato di più, in realtà non avevo capito niente sul momento, ero solo sicuro di essere dentro. In un momento della canzone ho chiuso gli occhi e riaprendoli loro due erano girati che mi guardavano (anche perchè il rumore del pulsante durante le registrazioni non si sentiva), addirittura in piedi Al Bano. Ho scelto Al Bano fondamentalmente perchè era stato il primo a girarsi per me, volevo dare precedenza a questo e poi mi conquistò con delle parole bellissime. Aveva proprio capito tutto di me in soli 3 minuti di esibizione.


Nel corso del programma ti sei confrontato con molti altri colleghi. Chi per te ha rappresentato molto e perché?

Ho legato tantissimo con la vincitrice Maryam con la quale ho condiviso la blind audition, con Cinzia Carreri mia compaesana ma sopratutto ho legato con Angela Semerano mia sfidante dei Knock-out, un amore fraterno, che ti capita poche volte nella vita.



 Non molto tempo fa è uscito in tutti i digital store il tuo bellissimo singolo "Inutile Amore" che invitiamo tutti ad ascoltare. Sapresti descrivermi un po' questo brano, com'è nato e a chi lo dedichi?

Inutile amore è un brano scritto interamente da Luigi Baudino, autore romano, che mi inviò il brano per chiedermi cosa ne pensavo. Mi ci ero identificato, quindi scelsi di farlo riarrangiare e di farne un mio brano un po' dance. D'altronde, chi di noi non ha avuto un amore nella propria vita che alla fine è diventato un po' inutile?



Ma non è finita qui, anzi. Proprio lo scorso dicembre hai coronato un sogno: è uscito il tuo primo disco intitolato "A Christmas coincidence" con alcune cover rivisitate e adattate al tuo timbro. Dietro un disco ci sono sempre molte persone a prendere parte in diversi ruoli. Cosa sapresti dirmi su questo disco? Chi in primis vorresti ringraziare e perché?

"A Christmas coincidence" nasce da un pensiero che avevo da anni, cioè quello di reinterpretare i brani più belli di natale. Voglio ringraziare Ciro Scognamiglio che mi ha accolto nel suo mondo, il Museek Studio di Bergamo dove poi è nato il tutto. Giornate di lavoro, di ascolto dei suoni migliori, dei giusti equilibri che Ciro è riuscito a creare. Ho voluto volontariamente essere la parte attiva del lavoro, ho curato anche le grafiche e la copertina dell'album perchè voglio ricordarlo negli anni un figlio tutto mio.



 Ti sei sempre sentito adatto o pronto ad affrontare le situazioni che il mondo della musica ti ha posto dinanzi?

Posso essere sincero? Vi dico di si, perchè tutto quello che mi si è presentato dinanzi è stato frutto di anni di studio, mirati ad incontrare proprio quel genere di situazione in ogni occasione, mi sono sempre trovato nel luogo giusto al momento giusto.


La tua presenza in tv continua anche durante il programma di Al Bano che non molto tempo fa ha festeggiato ben 55 anni carriera. Anche qui un gran successo di ascolti. Sei stato scelto come ospite insieme a tanti altri big del calibro di Fiorello, Vecchioni, i giovani The Kolors, Mario Biondi, la voce storica di Orietta Berti, la Cinquetti e la tua compagna di squadra, nonché vincitrice di TVOI, Maryam. Cos'hai provato non appena hai ricevuto l'invito a questi festeggiamenti? Raccontaci l'esperienza.

Mi trovavo in una delle scuole di musica con cui collaboro nella mia città mentre mi arriva la telefonata. Era uno degli autori del programma che mi invitava ufficialmente al programma e mi spiegava cosa avrei dovuto fare all'interno della puntata, un turbinio di emozioni, avrei dovuto cantare hallelujah, avrei dovuto cantare insieme alla famiglia Carrisi, insomma Al Bano ancora una volta si era dimostrato grande quanto il suo nome. Non mi sono sentito un ospite, mi sono sentito parte della sua famiglia.


Quali sono i tuoi progetti futuri e con chi vorresti avere l'onore di duettare un giorno? Dove ti vedi tra qualche anno?

In programma sicuramente ci sarà un nuovo singolo per quest'estate, sto scrivendo tante cose interessanti. Nel periodo che ho trascorso a casa di Al Bano nell'estate 2018 si scherzava su un duetto tra di noi, chissà magari avrò questo onore un giorno. E' qualche anno che provo ad entrare a Sanremo Giovani, chissà se il 2020 potrà essere l'anno buono. Incorcio le dita.


Ultima domanda prima di salutarci: quale consiglio daresti ai giovani che vogliono inseguire il loro sogno ma ricevono, purtroppo, prima di realizzarlo, tante porte in faccia?!

Al di là delle solite frasi fatte vorrei dire una cosa che mi piace molto e che mi è servita tanto e che mi servirà sempre; è quella di mettersi in discussione sempre, Sto facendo davvero bene?, questa canzone che ho scritto è davvero all'altezza di quello che c'è in giro? Sono davvero pronto? Sono esempi di domande che io mi pongo sempre e credo che facciano sempre bene , non essere autocritici fino a non uscire più dal tunnel, ma nemmeno essere troppo convinti di essere sempre il meglio.


È stato un piacere averti con noi, fai un saluto ai nostri lettori!
E' stato un piacere per me, saluto tutti i lettori, spero di non avervi fatto perdere del tempo prezioso, quello non ce lo restituisce nessuno ;) un bacioneeee 

Potete trovare Raimondo su:

-Intervista a cura di Vincenzo Siciliani e Rosita De Tommaso (For infos and collaborations contact us by e-mail vincenzosiciliani98@gmail.com detommasorosita@gmail.com)

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