Storia del Rossetto Rosso: da amare o da proibire?!


Il cosmetico più amato al mondo, il più iconico, celebre, nonostante sembri appartenere ad un’epoca molto vicina alla nostra, in realtà affonda le sue radici nel 2800/2900 a.C, all’epoca dei Sumeri.
Infatti quello che viene indicato come il primo rossetto rosso della storia sarebbe quello appartenuto a Shubad, regina/sacerdotessa della città di Ur, nella sua tomba venne ritrovato un piccolo cofanetto dorato che conteneva un composto formato da polvere rossa, olio di sesamo ed essenza di rosa.


Ma il vero trionfo del rossetto color fuoco lo abbiamo presso gli Egizi, in particolare con la regina Cleopatra, amante dei cosmetici, molti la ricordano infatti per la sua prorompente riga di “eye-liner”, ma molti non sanno che fu proprio lei a portare nella società l’uso del prodotto scarlatto, realizzato ai suoi tempi con pigmenti ricavati da coleotteri ei formiche, eh già, proprio così, in quell’epoca gli emollienti e i coloranti non erano molto in voga…!
Nell’Antica Grecia, nonostante i cosmetici venissero usati per funzioni teatrali, le labbra carminie simboleggiavano le donne che mettevano in vendita il loro corpo, donne dai facili costumi, insomma.
Presso la Roma Imperiale invece era utilizzato soprattutto sulle statue degli Dei durante le cerimonie religiose.

Cleopatra
Durante il medioevo, l’amato rossetto venne proibito dalla chiesa, perché simbolo di dissoluzione, lussuria. Grande rivincita ebbe però sotto Elisabetta I d’Inghilterra, prima assidua consumatrice del famoso prodotto, allora realizzato con una miscela di cera d’api e piante, che metteva ancor più in evidenza il suo diafano incarnato.
Elisabetta I d'Inghilterra
Successivamente, giusto un secolo dopo, nel 1600 circa uscì il primo rossetto in stick, se così si può definire, composto da una pasta semisolida a pase di terra rossa (“terra di Parigi”), sopra un legnetto e seccata al sole, fu proprio in quel periodo che venne alla luce una delle grandi potenzialità del rossetto: modificare la forma delle labbra.

Nel 1700 tutte le donne sfoggiavano il rossetto scarlatto, in particolar modo in Francia, avere quel determinato cosmetico sulle labbra era segno di estrazione sociale elevata, mentre il look “nude”, come lo definiremmo noi oggi, era per lavoratrici e prostitute.

Al marchio Roger & Gallet va il merito di aver creato per primo, nel 1910, un rossetto all’interno di un piccolo cilindro dotato di stantuffo, il nostro odierno “packaging”.

Una chicca: durante la seconda Guerra Mondiale, Winston Churchill, ordinò il razionamento di tutti i prodotti di cosmesi, ad eccezioni di uno: il rossetto. Questo perché secondo il celebre primo ministro britannico, un bel colore rosso sulle labbra “tirava su il morale” di chi lo indossava e di chi con piacere ne restava ammaliato.

Nicole Kidman

Marlene Dietrich

Cindy Crawford

Lucille Ball


I rossi iconici: 

Naturalmente quando si tratta di icone di bellezza la nostra guru preferita resta sempre la mitica Coco, “mettete il rosso e attaccate” diceva, e aveva ragione, un rossetto rosso da’ coraggio e voglia di emergere come poche cose al mondo. Nel caso di Miss Chanel il rosso più famoso è sicuramente il “Passion n.14”.

Tra i rossi iconici troviamo anche il “Rouge Dior” dell’omonima Maison, che quest’anno compirà 65 anni, creato da Monsieur Christian nel 1953 con l’obiettivo di “Voler vestire il sorriso delle donne”.
Dolce e Gabbana invece realizza una collezione di rossetti scarlatti degni di nota per un’icona del cinema italiano e di bellezza mondiale, una delle testimonial preferite della Maison: l’affascinante Monica Bellucci.


E infine, Mac, il cui rossetto più celebre è sicuramente il Rooby Woo, di cui anche la regina del neoburlesque Dita Von Teese fu testimonial.

-Articolo di Rosita De Tommaso (contact me by e-mail detommasorosita@gmail.com



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